Comunicazioni

Comunicazioni (148)

La locuzione mezzo di comunicazione di massa fu coniata, insieme all'espressione «comunicazione di massa», nella prima metà del XX secolo in ambito anglosassone. Secondo la definizione che ne dà McQuail, i media di massa sono mezzi progettati per mettere in atto forme di comunicazione «aperte, a distanza, con tante persone in un breve lasso di tempo».

In altre parole, la comunicazione di massa (quella classe dei fenomeni comunicativi che si basa sull'uso dei media) è costituita da organizzazioni complesse che hanno lo scopo di «produrre e diffondere messaggi indirizzati a pubblici molto ampi e inclusivi, comprendenti settori estremamente differenziati della popolazione».

Per più di quattro secoli, l'unico vero medium di massa è stata la «parola stampata», grazie all'invenzione della stampa a caratteri mobili di Gutenberg (1456). Agli inizi del XIX secolo, lo sviluppo delle ferrovie, insieme ai progressi nella distribuzione delle reti elettriche, crearono le condizioni per la nascita del secondo mezzo di comunicazione di massa, un vero e proprio salto qualitativo nel mondo delle comunicazioni: il telegrafo. Seguiranno, con un crescendo sempre più rapido, il telefono, la radio e la televisione. La nascita e l'apertura in senso commerciale delle reti telematiche, e in particolare l'avvento di Internet, costituiscono al momento la tappa più recente di questo percorso. In virtù dei tratti peculiari che mostrano (peraltro non tutti in antitesi rispetto ai cosiddetti «media tradizionali»), ci si riferisce ai dispositivi basati sulle nuove tecnologie di comunicazione in rete con l'espressione nuovi media.

Pubblicato in: Comunicazioni

L'Ora del Codice, in inglese The Hour of Code, è un'iniziativa nata negli Stati Uniti nel 2013 per far sì che ogni studente, in ogni scuola del mondo, svolga almeno un'ora di programmazione. 
In Italia, tale iniziativa si è tradotta nel progetto "Programma il futuro" voluto dal MIUR, in collaborazione con il CINI – Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica - con l’obiettivo di fornire alle scuole una serie di strumenti semplici, divertenti e facilmente accessibili per formare gli studenti ai concetti di base dell'informatica.

Partendo dall’esperienza americana, l’Italia è uno dei primi Paesi al mondo a voler sperimentare l’introduzione strutturale nelle scuole dei concetti di base dell’informatica attraverso la programmazione (coding), secondo quanto previsto dal programma La Buona Scuola.

L'obiettivo non è quello di far diventare tutti dei programmatori informatici, ma di diffondereconoscenze scientifiche di base per la comprensione della società moderna. Il lato scientifico-culturale dell'informatica, definito anche pensiero computazionale, aiuta a sviluppare competenze logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed efficiente, qualità che sono importanti per tutti i futuri cittadini. Il modo più semplice e divertente di sviluppare il pensiero computazionale è attraverso la programmazione (coding) in un contesto di gioco.

Il progetto prevede due differenti percorsi: uno di base ed altri avanzati. La modalità base di partecipazione, definita L'Ora del Codice, consiste nel far svolgere agli studenti un'ora di avviamento al pensiero computazionale. 

Una modalità di partecipazione più avanzata, consiste invece nel far seguire a questa prima ora di avviamento dei percorsi più approfonditi, che sviluppano i temi del pensiero computazionale con ulteriori lezioni. 

La nostra scuola, sempre attenta alle iniziative che possono arrichire le competenze dei propri alunni, aderisce al progetto, adottando per l'a.s. 2017/18 la modalità di partecipazione avanzata sotto la guida dei docente innovatori. 

 

 

Pubblicato in: Comunicazioni

CODE WEEK. Settimana europea del coding

 A New Design
 
Versione stampabileVersione PDF

CODE WEEK. Settimana europea del coding

 

Anche quest’anno il nostro Istituto partecipa alla settimana europea del coding. Una campagna di alfabetizzazione funzionale proposta dalla Commissione Europea per stimolare lo sviluppo e la diffusione del pensiero computazionale come strumento di crescita individuale e collettiva.

 Dal MIUR: “Nel mondo odierno i computer sono dovunque e costituiscono un potente strumento di aiuto per le persone. Per essere culturalmente preparato a qualunque lavoro uno studente di adesso vorrà fare da grande è indispensabile quindi una comprensione dei concetti di base dell’informatica. Esattamente com’è accaduto in passato per la matematica, la fisica, la biologia e la chimica."

Il lato scientifico-culturale dell'informatica, definito anche pensiero computazionale, aiuta a sviluppare competenze logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed efficiente, qualità che sono importanti per tutti i futuri cittadini. Il modo più semplice e divertente di sviluppare il pensiero computazionale è attraverso la programmazione (coding) in un contesto di gioco.”

Nella settimana dal 07  al 22 Ottobre le classi della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di primo grado parteciperanno a varie attività proposte dai docenti. Quest’anno parteciperanno anche i bambini e le bambine delle sezioni di 5 anni della scuola dell’Infanzia che saranno coinvolti in attività di gioco dagli alunni delle classi quarte.

 

Il 09 ottobre alle ore 11:30 abbiamo GIOCATO  con il CODYQUIZ, in collegamento con il Prof. BOGLIOLO, l'attestazione di partecipazione è già qui!!!!!!!!

 

 

“Il pensiero computazionale è per tutti come la scuola” (cit. Prof. Bogliolo)

cropped codeweekeu twibbon 400

0001

 

 

 WhatsApp Image 2017 10 13 at 10.49.46 1

 

Pubblicato in: Comunicazioni

Rapporto di autovalutazione

Il processo di valutazione, definito dal SNV, inizia con l'autovalutazione.
Lo strumento che accompagna e documenta questo processo è il Rapporto di autovalutazione (RAV). Il rapporto è composto da più dimensioni ed è aperto alle integrazioni delle scuole per cogliere la specificità di ogni realtà senza riduzioni o semplificazioni eccessive.
Il rapporto fornisce una rappresentazione della scuola attraverso un'analisi del suo funzionamento e costituisce inoltre la base per individuare le priorità di sviluppo verso cui orientare il piano di miglioramento.
Tutti i RAV saranno pubblicati nell'apposita sezione del portale " Scuola in chiaro" dedicata alla valutazione.

 

 

 clicca qui per visionare il RAV

clicca qui per visionare il RAV 2017/2018

Pubblicato in: Comunicazioni

Piano di miglioramento

– Il PDM  (Piano di miglioramento):

Con la chiusura e la pubblicazione del RAV si apre la fase di formulazione e attuazione del Piano di Miglioramento.

A partire dall’inizio dell’anno scolastico 2015/16 tutte le scuole (statali e paritarie) sono tenute a pianificare un percorso di miglioramento per il raggiungimento dei traguardi connessi alle priorità indicate nel RAV

-Gli attori:

  • Il dirigente scolastico responsabile della gestione del processo di miglioramento
  • Il nucleo interno di valutazione (già denominato “unità di autovalutazione”), costituito per la fase di autovalutazione e per la compilazione del RAV, eventualmente integrato e/o modificato

– Il coinvolgimento della comunità scolastica nel processo di miglioramento:

Il DS e il nucleo di valutazione dovranno:

  • favorire e sostenere il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica, anche promuovendo momenti di incontro e di condivisione degli obiettivi e delle modalità operative dell’intero processo di miglioramento
  • valorizzare le risorse interne, individuando e responsabilizzando le competenze professionali più utili in relazione ai contenuti delle azioni previste nel PdM
  • incoraggiare la riflessione dell’intera comunità scolastica attraverso una progettazione delle azioni che introduca nuovi approcci al miglioramento scolastico, basati sulla condivisione di percorsi di innovazione
  • promuovere la conoscenza e la comunicazione anche pubblica del processo di miglioramento, prevenendo un approccio di chiusura autoreferenziale
Pagina 9 di 12
Go to top